Terzo libro per Roberta Placida, docente di materie letterarie presso il Liceo Scientifico “M. Vitruvio Pollione” di Avezzano.

Sarà presentato sabato 4 marzo alle ore 17:30 “nella gora il riflesso”, uscito il 1° marzo ed edito dalla Daimon Edizioni dell’Aquila.

Dopo il successo di “Haikugrafia”, la poetessa e haijin Roberta Placida torna a sondare i temi dell’interiorità umana con l’haiku. Un esercizio di equilibrio che non si esaurisce nella ricerca formale ma si concretizza in un modo di vivere, per poi essere restituito in poesia.

Giurata in diversi premi letterari e appassionata studiosa delle forme di poesia di derivazione nipponica, la poetessa, nata a Colleferro ma di adozione marsicana, è diventata ben presto punto di riferimento per laboratori e workshop.

L’evento di presentazione si terrà presso la Sala Irti di Avezzano. Per tale occasione la poetessa sarà accompagnata dal professor Ilio Leonio e dall’editrice Alessandra Prospero. L’attore Giuseppe Ippoliti leggerà alcuni brani tratti dal libro e le musiche saranno a cura di Lorenzo Lanciotti.


1 Comment

Giovanna · 10 Aprile 2023 at 19:44

“Nella gora il riflesso”. Un libro che nella sua apparente semplicità è capace di evocare sensazioni profonde derivanti da un’immagine, con quel lasciare in sospeso, con quel “non detto” che scuote si, ma al tempo stesso dà spazio alle espressioni del nostro sentire, a riflessioni intimistiche. Sempre in questa apparente semplicità, la poetessa ci parla di una complessità universale: la solitudine, lo scorrere inesorabile del tempo, il mistero, la delicatezza, la leggerezza, la nostalgia, la bellezza struggente della natura.
“Tutto è effimero tutto è nulla ma un nulla di bellezza eterna. All’uomo non resta che il silenzio.”
Il silenzio. Parola che ricorre spesso nello splendido libro della poetessa Roberta Placida.
Il silenzio come dimensione dell’anima, insito in tutte le stagioni, siano esse della natura che della vita di ciascuno di noi, in cui scivolare dolcemente per poter ritrovare tutte le volte noi stessi.
Nel silenzio la natura ci avvolge. L’uno è legato all’altra e così affinano e rendono più penetrante il nostro animo che nella solitudine e nella bellezza altro non cerca che la sua essenza.
L’uno e l’altra ci accarezzano, ci accompagnano in primavera alla ricerca di una “nuova armonia” nel silenzio di un fiore, o all’ascolto di noi in estate nel silenzio della luna, o nel cercare parole “tra le foglie d’autunno” o ancora quando è il silenzio stesso a parlare “nel sereno d’inverno”.
Si.
Il silenzio parla.
Bisogna tornare ad ascoltarlo.
Per vivere quella profondità che ci consente
di dare senso ai discorsi vuoti,
di far tacere il rumore delle armi.
“Torna la luce nel solstizio d’inverno nuova speranza”
E’ nel silenzio che possiamo trovare un cambio di prospettiva.

A Roberta, che ha saputo accarezzare la mia anima con i suoi pieni silenzi.

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